Progetti finanziati
Di seguito una lista ed una breve descrizione dei Progetti Finanziati a cui abbiamo partecipato come Partner.

Progetto per lo sviluppo di Etichette Ecologiche distaccabili e riciclabili

LMPE ha partecipato come partner al progetto che vede come capofila Irplast che vede coinvolti CNR IPCF, UNIFI, Scuola Superiore Sant’Anna, Novis.
EcoReLabel è il nome del progetto, co-finanziato dalla Regione Toscana, per lo sviluppo di prodotti e processi che permettano di rimuovere efficacemente e con approccio sostenibile le etichette dalle bottiglie. In questo modo sarà possibile effettuare separatamente il recupero dei materiali allo scopo di riciclarli e/o riutilizzarli. Il progetto vede la partecipazione di tre importanti aziende del territorio e di tre centri di ricerca toscani di calibro internazionale. Grazie al supporto della Regione Toscana, i sei partner sono chiamati ad ideare, progettare e a realizzare etichette ecologiche rimovibili dalle bottiglie e totalmente riciclabili. All’interno del progetto sarà, inoltre, messo a punto un nuovo processo di separazione delle etichette a basso impatto ambientale.
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Progetto per lo sviluppo di un NANOADDITIVO MULTIPROPRIETÀ AD ATTIVITÀ ASSORBENTE E PRESERVANTE

LMPE ha partecipato come partner a un progetto guidato da Cromology Italia, che coinvolge anche INSTM – Consorzio Italiano per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali, Scuola Alti Studi di Lucca IMT, BESTE SpA e YACHT PRIDE S.R.L.
Oggetto: Progetto per lo sviluppo di un NANOADDITIVO MULTIPROPRIETA’AD ATTIVITA’ ASSORBENTE E PRESERVANTE

Progetto per lo sviluppo di unità intelligenti in ottica industria 4.0 ad alta sicurezza ed affidabilità per la gestione e l’intercettazione della CO2 gassosa e liquidi per futuri impieghi in ambito di progetti Carbon Capture & Storage

Il progetto prevede la realizzazione di valvole intelligenti per il trasporto di fluidi e gas in grado di fornire dati sulle loro prestazioni e prevedere tempi di manutenzione e intervento. LMPE ha contribuito alla selezione e alla realizzazione dei test dei materiali polimerici impiegati come guarnizioni nelle valvole sviluppate.
LMPE ha partecipato in qualità di partner insieme a Valis Engineering Srl, Errequadro Srl e l’Università di Firenze – Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione DINFO. Velan Abv Srl è stata invece la capofila.
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Progetto Aiuti Finalizzati Al Contenimento E Al Contrasto Dell’emergenza Epidemiologica Covid – 19.


Progetto Beetle Barrier For Paper

Il progetto, finanziato dalla Cassa di Risparmio di Lucca, mira a risolvere la problematica delle larve di Lasioderma Serricorne, un insetto in grado di penetrare all’interno del packaging di cartone e di rovinare le foglie di tabacco ed altri generi alimentari.
Insetti come il Lasioderma Serricorne, che infestano derrate alimentari come frutta secca, farine, spezie, tessuti, semi di varie piante, camomilla, pesce secco, e prodotto quali carta, tabacco e cellulosa, attualmente vengono debellati o con l’uso di insetticidi, o con l’utilizzo di trappole per attirare i coleotteri maschi e diminuire la quantità di larve. Entrambi metodi presentano notevoli aspetti negativi, il primo per la presenza di sostanze pericolose per la salute umana, il secondo perché non risolutivo.
L’intento era quello di sviluppare degli imballaggi funzionali innovativi (“smart packaging”) che fossero in grado, attraverso l’applicazione sul cartone di nanoparticelle ed oli essenziali, di fornire una barriera fisica e chimica contro tale insetto.
Lo sviluppo è iniziato mediante test di laboratorio, in cui le avanzate conoscenze del NEST nel campo di ricerca delle nanotecnologie sono state combinate con l’esperienza di LMPE (Laboratorio Materiali Polimerici Ecocompatibili ) sui polimeri sostenibili e con le competenze del “Laboratorio Centro Qualità Carta di LUCENSE” per la parte relativa al substrato di carta per il packaging.
Il metodo alla base del progetto, coordinato dal Prof. Luigi Rolandi (Direttore del NEST), ha previsto invece lo sviluppo di un materiale nanostrutturato bifunzionale in grado di unire l’effetto dissuasivo dovuto alla presenza di sostanze di origine naturale opportunamente confinate negli strati del materiale (es. insetticidi naturali, feromoni, repellenti), ad un’efficace barriera fisica contro le larve, i cui denti sono in grado di superare la maggior parte dei materiali utilizzati attualmente per il packaging.
LMPE ha sviluppato all’interno del progetto le capsule contenenti gli oli essenziali in grado di garantire la barriera chimica repellente.
LMPE partecipa come partner al progetto che vede come capofila il Laboratorio Nest della Scuola Normale Superiore in collaborazione con Lucense.
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Progetto Afrodita (Advancing Fertility and Reproduction through Dedicated and Innovative Technological Applications)
LMPE parteciperà come partner al progetto europeo Horizon (2021-2027).
Il progetto coinvolge diverse aziende ed Università Europee e prevede la realizzazione di device biomedici innovativi per aumentare le prestazioni delle tecnologie di riproduzione assistita (ART).
Le ART sono un ambito della medicina umana in rapido sviluppo e sono oggetto di molte ricerche e sperimentazioni. Sebbene abbiano indubbiamente avuto un impatto molto positivo sulla vita delle coppie e degli individui che soffrono di infertilità, sono stati segnalati alcuni effetti potenzialmente negativi sulla salute della prole derivanti dall’utilizzo di tali tecnologie. I meccanismi coinvolti e le loro conseguenze sono poco compresi pertanto vi è una crescente necessità di far avanzare la ricerca sulle conseguenze di tali tecniche e proporre soluzioni, nonché di sviluppare programmi di formazione innovativi per preparare nuovi ricercatori ad affrontare tali preoccupazioni.
AFRODITA parte dall’ipotesi di lavoro centrale secondo cui l’ambiente e le procedure ART esercitano effetti stressanti durante il periodo periconcezionale critico su gameti ed embrioni e questo ha un impatto sullo sviluppo dell’embrione e sulla salute a lungo termine della prole. L’obiettivo del progetto è quello di creare un ambiente artificiale dove far avvenire la fecondazione in vitro più simile possibile all’ambiente fisiologico in modo tale da ridurre gli effetti negativi dell’ART.